Tutto quello che Pavel Filip non ha mai potuto o voluto dire sul PDM
Pavel Filip ha detto che, dopo aver lasciato la politica, Vladimir Plahotniuc ha smesso di influenzare il partito. In un programma sul canale TVR Moldova, l’ex-premier ha ammesso che all’interno del movimento era presente una suddivisione verticale del potere, una modalità anormale per un partito democraticamente orientato.
“Se parliamo di errori, penso che mentre eravamo al potere, il partito avesse un approccio più aggressivo sia nei confronti degli avversari politici che nei confronti di una determinata tipologia di comportamento. Forse si tratta di un qualcosa di normale per un partito al governo, ma non penso che ci abbia aggiunto alcun valore politico. Un’organizzazione verticale di potere è atipica per un partito orientato democraticamente. Pertanto, dovremmo analizzare quello che abbiamo permesso succedesse”, queste le parole di Pavel Filip.
Pavel Filip è convinto che il PDM non sia cresciuto politicamente, motivo per il quale oggi si ritrova all’opposizione. Tutta colpa, a suo dire, di un metodo di gestione piuttosto autoritario.
Per quanto riguarda il processo di negoziazione nel periodo post-elettorale, Pavel Filip ha ammesso di non aver preso parte ad alcuna discussione tra il PDM e il PSRM: “Penso che fossero necessarie consultazioni più ampie. Ma non posso dire di non sapere come stanno le cose. Sono stato informato dai colleghi e anche da Vladimir Plahotniuc.”
Pavel Filip ha anche parlato della necessità di riformare il partito e di comprendere perché il Pdm ora sia all’opposizione.