Gli alleati del presidente moldavo ottengono buoni risultati alle elezioni
Domenica gli elettori moldavi, in numerosi consigli comunali, si sono detti favorevoli alla spinta del presidente Maia Sandu ad aderire all’Unione Europea
Uno dei suoi alleati però ha avvertito le zone che sostengono gli oppositori che riceveranno meno finanziamenti pubblici.

Maia Sandu
Sandu aveva avvertito prima delle elezioni che le forze filo-russe, in particolare Ilan Shor, avevano incanalato denaro in Moldova per “comprare” gli elettori.
Dopo il ballottaggio di domenica, il Partito d’Azione e Solidarietà di Sandu controlla poco più di un terzo dei quasi 900 comuni, un risultato che il partito considera un successo.
Agli alleati di Shor è stato impedito di candidarsi due giorni prima del primo turno e lui si è lamentato che la sentenza gli era costata il successo elettorale.
I cittadini Balti, hanno eletto un rappresentante del “Nostro Partito”, un gruppo che chiede alla Moldova di coltivare buoni legami con tutti i vicini, sconfiggendo un rivale del Partito Socialista, amico della Russia.
Un indipendente ha vinto a Comrat, città del sud dove uno degli alleati di Shor aveva vinto all’inizio di quest’anno. E a Calaras, un candidato PAS sarà ora a capo del consiglio locale.
Ion Ceban, candidato al partito da lui fondato, è stato rieletto sindaco della capitale Chisinau al primo turno, anche se i sostenitori del presidente suggeriscono che potrebbe nutrire simpatie filo-russe.
Igor Grosu, presidente del parlamento della Moldova, ha affermato che le aree in cui i consigli sono tornati ostili alla spinta europeista di Sandu rischiano di non ricevere nessuno dei generosi finanziamenti forniti negli ultimi tre anni dall’Unione Europea.
“Coloro che hanno votato per i rappresentanti dei banditi e di quei paesi che non ci vogliono bene, saranno responsabili della loro scelta”, così alla televisione Vocea Basarabiei. “Le località che hanno votato per sindaci con chiare idee europeiste saranno le prime a beneficiare del sostegno proveniente dai paesi dell’Unione Europea.”
Shor è stato condannato in contumacia a 15 anni di carcere per il suo ruolo in un’enorme frode bancaria. Un partito che portava il suo nome è stato successivamente bandito dalla Corte Costituzionale.
Ai sostenitori di Shor è stato impedito di candidarsi sotto la bandiera di un altro partito per motivi di sicurezza due giorni prima dell’apertura delle elezioni, inclusa Arina Korsicova, la sua principale candidata a Balti.
L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa ha affermato in un rapporto dopo il primo turno che la decisione di escludere alcuni candidati ha “limitato la scelta degli elettori e ha portato a elezioni incontrastate in alcune località più piccole”.