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EDITORIALE

Pubblicato il 01 Apr 2016

Categoria: Rivista Online – Edizione – Aprile 2016

EDITORIALE

È per abbandono terapeutico che l´anima del Vecchio Continente sta morendo; non è la condizione patologica a farla morire. In sostanza si avvia alla fine per, potremmo dire, una forma di eutanasia passiva, tant´è che assistiamo incredibilmente di giorno in giorno alla sospensione di qualsiasi trattamento nell´intento di anticiparne la fine.

In altre parole, nulla fanno i governi europei per salvare l´Europa dal degrado morale e culturale, nulla fanno per tutelare l´incolumità dei propri cittadini, nulla fanno per restituire agli stessi dignità, prosperità e sicurezza in casa propria.

Appare chiaro che l´Occidente non sa o più propriamente non vuole uscire dal tunnel in cui si é infilato. Insistendo su una politica notoriamente sbagliata o meglio suicida e perseverando negli errori del passato, rimane sempre più intrappolato nelle sabbie mobili della destabilizzazione causata dalle masse di migranti che ci invadono selvaggiamente con conseguenze che non possiamo e non vogliamo tollerare.

Se la politica sbaglia e persiste nell´errore, noi non siamo tenuti a sopportarne le conseguenze. Gessetti e pianti per le vittime innocenti di Bruxelles, col dovuto rispetto, non bastano; abbiamo appena finito di solidarizzare con il lutto della Francia ed eccoci a compiangere gli attentati di Bruxelles pronti a ripudiare la prossima strage chissà dove e poi?

Seri correttivi politici si rendono necessari. Non si può continuare a far politica solo in funzione del profitto altrui (vedi Irak, libia, Ukraina etc.)  e in detrimento di qualsiasi altro valore. Le amicizie e le alleanze con le petromonarchie del Golfo, con la Turchia o con i governi che appoggiano il terrorismo vanno riviste. Esistono migliori opzioni sullo scacchiere mondiale, le condizioni geo-politiche sono integralmente cambiate da qualche anno a questa parte e perchè escludere la possibilità di collaborare magari con Mosca, alleato strategico indispensabile  per debellare il terrorismo? È da tempo, ormai che i russi non mangiano più i bambini!

In quattro mesi Mosca ha  ottenuto tanti successi sul campo siriano quanti l´Occidente coalizzato non se li era nemmeno sognati in quattro anni di interventi. Ha inoltre svelato altarini che dovevano rimanere… coperti e doppi giochi che mettono in serio disagio l´alleanza occidentale. Insomma, Putin, che continua a strizzare l´occhio alla scoordinata Europa non viene purtroppo ricambiato; egli è scomodo per la viziata politica occidentale e nostrana e a provarlo ancora una volta è il rifiuto alla recente proposta russa di far fronte comune contro il terrorismo. E noi, ricordiamo, subiamo le tristi conseguenze di questa assurda politica di sanzioni contro la Russia e di non collaborazione. Le sanzioni economiche introdotte nel 2014 dall’Unione europea nei confronti della Russia e le ritorsioni di Mosca sono costate al nostro made in Italy 3,6 miliardi di euro. L’export italiano verso la federazione russa, infatti, è passato dai 10,7 miliardi del 2013 ai 7,1 miliardi di euro del 2015 (-34 per cento). Senza dimenticare che, a conti fatti, l´amicizia di Putin ci gioverebbe economicamente e sicuramente non solo più che altre rivelatesi nel decorso degli anni a dir poco disastrose.

Dicevamo dell´eutanasia passiva e nel contempo involontaria. Sì, proprio di questo si tratta anche per quanto attiene agli attentati; tutti i terroristi erano segnalati e evidenziati nella blacklist delle polizie locali ma nulla si è fatto per bloccarli perchè non c’è stato scambio di informazioni. A rivelarlo è stato il Commissario Ue per gli Affari Interni, Dimitris Avramopoulos, che ha invitato gli Stati membri a fidarsi gli uni degli altri e di guardare all´Europol come ad uno strumento fondamentale per la lotta al terrorismo.

Più critico il presidente dell’esecutivo Ue Jean Claude Juncker, che ha lamentato: “La cooperazione tra i servizi segreti europei era stata decisa a fine 1999, dopo gli attentati nel 2001 negli Usa, lo abbiamo ribadito, ma questo non avviene per ragioni che mi sfuggono”.

Ordunque, per come dicevamo, non c´è concordanza sul trattamento del male e nulla si fa per debellarlo. Così facendo, l´Intelligence va sotto scacco e di pari passo purtroppo avanza l´eutanasia di una oramai derelitta Europa.

Tutti questi errori di valutazione o di negligenza non sono casuali.

Purtroppo, nei palazzi dove si dovrebbero prendere importanti decisioni, regna l’anarchia e il disaccordo. A decidere dei nostri destini sono pochi “sorprendenti” burocrati che ancora insistono a volere la Turchia in Europa, nonostante altri lamentino il mancato rispetto dei diritti civili, la censura sulla stampa e gli arresti in massa dei dissidenti oltre che il genocidio dei Curdi. Probabilmente prevarranno coloro che desiderano tirare la Turchia in Europa, allungandole una mano, anzi è il caso di dirlo, allungandole ottomani.

Questo fa comodo ai nostri alleati americani, ma non giova, di certo, a noi che ci dovremo sobbarcare l’onere del mantenimento di una nazione sempre affamata e mai sazia, basta ricordare i soldi richiesti continuamente, in forma ricattatoria, per riprendersi un clandestino irregolare e restituirci uno regolare.

Se, però, questa partita finisce 1-1 chi se ne avvantaggia è solo la Turkia e la perdente è sempre l’Europa.

Per concludere, la verità sta nel fatto che a Bruxelles non c’è una sola persona che sia capace di decisioni ferme e risolutive. Ogni nazione invia la sua Mogherini, veramente poca potenza di fuoco per combattere in quella informe massa ove spadroneggiano permanentemente volponi della finanza internazionale e politicanti improvvisati.

E l´onnipotente Angela Merkel? Quella fa la mugnaia: sa solo tirare l’acqua al suo mulino!

Infine, poveri noi!

G&G Arnò

www.rivista.lagazzettaonline.info

 

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