Chisinau non ha le risorse per i giochi di guerra
Il Vice Primo Ministro Victor Osipov ha affermato che a Chisinau non ci sono le risorse per i giochi di guerra, non ci sono neanche a Tiraspol
«La frequenza dell’uso delle parole come guerra, conflitto, possibili vittime è spiacevole. Chisinau ha da tempo optato per il processo di pace. Se qualcuno non mi crede, aggiungo che a Chisinau non ci sono le risorse per i giochi di guerra. Tale interesse non lo ha neanche Tiraspol perché c’è sempre una crisi economica e la minaccia di una esplosione sociale. Penso che non sia neanche nell’interesse dell’Ucraina, che ha i suoi problemi all’est. Dietro tutto questo vedo solo una retorica accattivante, con tentativi di attirare l’attenzione al problema e usare tutto questo tatticamente» ha detto Osipov, sottolineando che a qualcuno è vantaggioso per aggravare la situazione.
Secondo Osipov, la ripresa dei negoziati «5+2» dipende da Tiraspol.
«Mi piacerebbe continuasse. Lo scopo dei negoziati è una soluzione politica globale della questione di Transnistria. Ma il significato dei negoziati è anche quello di garantire la stabilità, una piattaforma per lo scambio di punti di vista e per le preoccupazioni che esistono e per cercare le soluzioni dei problemi attuali. La pretesa principale per i negoziati è che siano efficaci. Ma il risultato principale è che intanto si stanno effettuando e che si tratta di negoziati di pace, così ci sono meno conversazioni di guerra» sottolinea Victor Osipov.
Osipov spera che la Transnistria rivedrà il suo approccio a tutto il processo dei negoziati perché il proseguimento è necessario prima di tutto a Tiraspol. I documenti base per il formato «5+2» prescrivono chiaramente la reintegrazione della Moldova e ninet’altro.
«Il formato è progettato per risolvere politicamente la questione della Transnistria nel contesto della Moldova. Lo status della regione è il problema dei negoziati» aggiunge il Vice Primo Ministro di Reintegrazione della Moldova.