Transnistria, Soviet Supremo alla Moldova: no alle misure repressive
Il Soviet Supremo della Transnistria ha chiesto alle autorità moldave “di rinunciare alle misure repressive contro i transnistriani”
Ad affermarlo in una dichiarazione il Soviet Supremo della Transnistria in relazione a “minacce di escalation di tensione e destabilizzazione del sistema di sicurezza regionale”.

Transnistria
Nella dichiarazione, l’organo legislativo transnistriano ha espresso la sua preoccupazione per “le decisioni legislative della Repubblica di Moldova che aprono la strada alla violazione dei diritti e delle libertà dei cittadini transnistriani e che rappresentano una minaccia diretta alla loro sicurezza personale”. Secondo il documento, gli emendamenti alla legislazione penale recentemente adottati dal parlamento moldavo “hanno un evidente orientamento anti-transnistriano e provocano una nuova crisi nel processo di risoluzione” della controversia.
Gli autori del documento hanno dichiarato che l’istituzione della responsabilità penale per “separatismo”, “soggetto incostituzionale”, “cospirazione contro la Moldava” è “un atto di aggressione volto a minare il processo negoziale e un deliberato prologo a massicce violazioni dei diritti umani” .
“L’intera responsabilità per una possibile escalation della tensione e destabilizzazione del sistema di sicurezza regionale ricade interamente sulla parte moldava”, ad affermarlo Tiraspol.
L’ufficio per il reinserimento ha respinto le accuse di Tiraspol, sottolineando che “la protezione della sovranità e dell’integrità territoriale è dovere di qualsiasi Stato”.
“Lo scopo della legge è prevenire azioni volte a minare l’unità e l’indivisibilità moldava e non è contro gli abitanti della regione transnistriana. L’adozione della legge non pregiudicherà in alcun modo la prosecuzione del processo negoziale” così l’Ufficio per la reintegrazione.