Moldova, Macon JSC potrebbe cessare l’attività questa settimana
Una delle più grandi e antiche imprese produttrici di materiali da costruzione moldave – la Macon JSC – forse annuncerà la cessazione dell’attività già questa settimana. A riferirlo l’ex vice Alexander Slusari
Secondo Alexander Slusari questo è il risultato della “concorrenza sleale della cementeria di Rybnitsa e dell’impotenza delle autorità moldave.
“Più di 350 dipendenti rimarranno disoccupati. Da un anno Macon bussa a tutte le porte spiegando di non poter competere con la cementeria di Tiraspol, che paga dieci volte meno gas ed elettricità e non spende nulla per l’ecologia. Nessuna reazione!”
Macon JSC, che possiede il 50% del mercato nazionale dei mattoni, ha lanciato l’allarme per l’impennata dei prezzi di gas ed energia elettrica già un anno fa, chiedendo il sostegno delle autorità. L’impianto di Tiraspol, che non versa un solo lei nel bilancio moldavo, paga 67 euro per mille metri cubi di gas, mentre Macon paga 620 euro.
Pertanto, Rybnitsa vende i suoi mattoni, anche sulla riva destra del fiume Dnestr, per tre lei al pezzo, inclusa la consegna all’acquirente, che è il 40-60% in meno rispetto al prezzo della Macon JSC . Nel caso in cui lo stabilimento di Chisinau dovesse cessare la sua attività, lo stato perdererebbe circa 20 milioni di lei, che Macon paga annualmente in tasse.