Il miele moldavo a breve debutterà sul mercato canadese, norvegese e cinese. Tutto merito di una nuova attrezzatura acquistata da un’azienda del Paese e costata circa 580mila lei, di cui 480mila forniti dall’USAID.
Si tratta di una tecnologia unica che sfrutta la pastorizzazione per rallentarne la cristallizzazione di quasi sei mesi. Il nuovo macchinario permette di scaldare il miele ad una temperatura di oltre 50 gradi, per poi raffreddarlo a 32 gradi in soli due minuti.
Sebbene la cristallizzazione del miele sia un processo naturale, che avviene 40-60 giorni dopo la raccolta, influenza la vendita del prodotto all’estero rendendo il miele moldavo poco competitivo sul mercato internazionale dove gli viene preferito un prodotto liquido, non cristallizzato.
Grazie a questa attrezzatura il miele moldavo confezionato resterà liquido per almeno 5-6 mesi non perdendo nessuna delle sue proprietà naturali. Viene interrotta solo la cristallizzazione.
L’80% del miele moldavo viene esportato per lo più nell’UE, in paesi come l’Italia, la Polonia e la Romania. Prima veniva esportato sfuso, in barili, e, di conseguenza, a prezzi bassi. Successivamente, è stato confezionato e questa scelta ha aumentato il valore del prodotto promuovendo il paese di origine del miele e coltivando la fedeltà del consumatore per i prodotti moldavi, che si distinguono per qualità e gusto.
Gli esportatori di miele in Moldova sono circa 20.