L’ex presidente Igor Dodon, imputato in diversi casi penali, è libero di lasciare la Repubblica di Moldova, ma è obbligato a comparire alle udienze, in tribunale. La Corte Suprema di Giustizia ha respinto la richiesta del pubblico ministero di prorogare il divieto di altri 60 giorni
L’ex presidente Igor Dodon, coinvolto in diversi casi penali, può lasciare il territorio della Repubblica di Moldova, ma è obbligato a presentarsi alla data e all’ora degli incontri stabiliti, in seguito alla decisione di ieri della Corte Suprema di Giustizia.
Nel fascicolo “Black Bag” Igor Dodon è accusato di arricchimento illecito, accettazione del finanziamento del partito da parte di un gruppo criminale organizzato, corruzione passiva e tradimento.
È stato arrestato nel maggio dello scorso anno e per sei mesi è stato agli arresti domiciliari, per poi essere posto sotto controllo giudiziario. Nell’ottobre 2022 il caso “Black Bag” è arrivato alla Corte Suprema di Giustizia.
A metà luglio di quest’anno, il tribunale ha deciso che Igor Dodon restasse sotto controllo giudiziario, con il divieto di lasciare la Repubblica di Moldova. La procura accusa l’ex capo dello Stato di aver preteso oltre un milione di dollari dall’ex leader dei democratici Vladimir Plahotniuc, per promuovere gli interessi del Partito democratico della Moldova.
Tra le prove contenute nel dossier ci sono le immagini in cui Igor Dodon riceve dall’oligarca una borsa nera, presumibilmente contenente denaro. Igor Dodon è il primo presidente dello Stato processato per il possibile reato commesso nel periodo in cui ricopriva la carica.
L’ex presidente ha dichiarato, dopo l’incontro, che non intende lasciare i confini della Repubblica di Moldova.
Secondo la legislazione tali reati sono punibili con la reclusione fino a 20 anni.