In Europa scoppia la polemica sul Burkini dopo la presa di posizione di Valls
Il premier francese si schiera a sostegno dei sindaci che hanno vietato in spiaggia il costume che copre integralmente il corpo e usato dalle donne musulmane. Ma dall’Italia: “Noi severi, ma niente provocazioni”
In Francia non sarà più possibile indossare il burkini su molte spiagge: il costume che copre integralmente il corpo e generalmente utilizzato dalle donne musulmane osservanti, è stato vietato dai sindaci di diverse località balneari francesi (in particolare da quello di Nizza, recentemente colpita da un tragico attentato terroristico) e, ora, anche il premier Manuel Valls prende posizione al riguardo, dopo la dura polemica che ha scosso la nazione e l’Europa intera.
Per Valls, questo tipo di abbigliamento, dice, “è incompatibile con i valori della Francia e della Repubblica”, perché “é la traduzione di un progetto politico, di contro società, basata in particolare sull’asservimento della donna”. Ed è questo il motivo per cui, secondo il premier, è condivisibile la scelta di alcuni primi cittadini “in questo momento di tensione” di vietare il burkini, se è “motivata dalla volontà di incoraggiare il vivere insieme, senza dietrologie politiche. Le spiagge, come tutti gli spazi pubblici, devono essere preservati dalle rivendicazioni religiose”.
Dal Governo, però, non è in arrivo al momento una legge di respiro nazionale, visto che l’amministrazione non ritiene che “una regolamentazione generale delle prescrizioni di abbigliamento sia la soluzione”.
Sulla questione burkini si schierato anche il Ministro degli Interni italiano, Angelino Alfano, chiarendo la posizione dell’Italia: “La nostra bussola è sempre stata il buon senso. Noi siamo severi, facendo controlli, arresti e espulsioni, ma non facciamo provocazioni su questioni che non investono l’ordine pubblico, realizzate come atto ideologico e che possono apparire come provocazioni che possono attirare reazioni violente”.
Per Alfano, per altro, si tratterebbe anche, più semplicemente “di un fatto pratico. Non c’è violazione di legge. Io ho grande rispetto per i francesi, ma finora l’Italia è stata un paese sicuro anche perché la comunità nazionale non ha mai avuto comportamenti che hanno fatto pensare ad una crisi di rigetto per i musulmani”.
Foto tratta da Talk radio.uk