Derubata la Onlus San Patrizio, a rischio l’apertura della sede di Chisinau
Un rappresentante della fondazione derubato in Moldova. Per far ripartire il progetto benefico a sostegno dei malati terminali, richiesto il supporto del Governo
Una brutta disavventura rischia di bloccare un’importante iniziativa benefica portata avanti dalla Fondazione San Patrizio, onlus da anni impegnata non solo in Italia ma anche all’estero in attività di volontariato e assistenza sociale.
A raccontarla alla redazione della Gazzetta Italo-Moldova è in prima persona il presidente della World Foundation San Patrizio Carità e Progresso, Alfredo Libonati Marsili, impegnato in prima persona nel coordinamento e nella gestione delle attività di assistenza agli anziani in difficoltà, ai malati di Alzheimer, persone affette da demenze senili, sla e tumori.
La fondazione, che fornisce servizi di assistenza domiciliare o anche di trasporto dei malati, aveva raccolto tramite donazioni i fondi necessari all’acquisto di una vettura e di altre apparecchiature necessarie per l’apertura di una prima sede operativa a Chisinau in Moldova, dove era stato inviato un rappresentante, incaricato di avviare la nuova realtà solidale che si sarebbe occupata di assistere le persone più deboli.
Il volontario della fondazione San Patrizio, però, è stato vittima di un furto proprio mentre si trovava in Moldova: tutti i materiali acquistati per la onlus, inclusa la macchina per il trasporto dei malati, sono stati rubati e a nulla è valsa la denuncia alle autorità competenti. Il progetto, a causa di questa brutta disavventura, è rimasto in stand by e ora, a rimetterci sono i malati che aspettavano con ansia l’apertura di questa nuova importante realtà benefica.
Ora, mentre sono state avviate tutte le dovute procedure presso ambasciata e Ministero degli Esteri, il presidente della Fondazione, Alfredo Marsili, esprime la sua preoccupazione: “La donazione fatta alla Fondazione corrispondeva all’apertura della sede” ci spiega chiarendo che ora si richiede un intervento del Governo locale. “Non è una restituzione” precisa, “ma è nell’interesse della popolazione di là e per questo abbiamo girato la documentazione al Ministero degli Esteri italiano e all’ambasciatore che è il responsabile del contenzioso tra gli stati”.
La Fondazione San Patrizio vuole portare a termine il suo obiettivo: “Vogliamo ricomprare la macchina per il trasporto degli ammalati” spiegano precisando che è importante che ora anche il Governo di Chisinau faccia la sua parte perché “i malati di Alzheimer, di demenza senile, di sla e di tumore vanno aiutati! Se non ci danno il mezzo come facciamo?”.