Damascan: un moldavo alla conquista della Serie A
Quella 2019/2020 sarà una stagione fondamentale per Vitalie Damascan, attaccante moldavo di proprietà del Torino. Secondo calciatore proveniente dalla Moldavia a entrare nel calcio italiano dopo Artur Ionita, Damascan è stato ceduto dai granata in prestito in Eredivise al Fortuna Sittard in questo calciomercato. E l’obiettivo è già chiaro: quello di far bene in Olanda per accumulare esperienza e convincere il tecnico Walter Mazzarri a inserirlo in pianta stabile in prima squadra.
Classe 1999, Vitalie Damascan è uno dei prodotti tecnicamente più validi di un calcio, quello moldavo, in costante crescita. Punta centrale, abile con entrambi i piedi, veloce e bravo nel gioco aereo, ha dalla sua una dote che non si insegna: il fiuto per il gol. Una dote che l’ha portato a sfiorare la Premier League (sarebbe stato il primo giocatore del suo Paese a giocare in Inghilterra) prima di sbarcare, a gennaio 2018, nel Torino di Urbano Cairo.
Ma andiamo con ordine. Vitalie cresce calcisticamente nelle file dello Zimbru Chișinău, club con cui esordisce nella Divizia Națională, il campionato più importante del Paese. Dopo due anni passati tra formazione titolare e primavera il trasferimento allo Sheriff Tiraspol. Con la nuova maglia Damascan esplode definitivamente, rivelandosi in poche partite bomber implacabile. Il primo gol tra i professionisti lo segna il 9 aprile 2017 proprio contro la sua ex squadra. Appena un mese dopo, il 25 maggio, arriverà anche una storica doppietta nella finale di Cupa Moldovei vinta dallo Sheriff contro l’Olimpia Balti per 5 a 0.
La stagione 2017/2018 le cose andranno ancora meglio. Promosso titolare inamovibile, l’attaccante segnerà la bellezza di 16 gol nelle successive 33 partite. Numeri importanti che attirano le attenzioni delle big del calcio europeo.
La tanto attesa chiamata arriva a gennaio 2018. Dopo un anno e mezzo con la maglia dello Sheriff Tiraspol, squadra impegnata nei preliminari della Champions League 2019/2020 e 23 gol totali in 41 presenze, Damascan viene acquistato dal Torino che gli fa firmare un contratto di tre anni e mezzo con opzione per un’ulteriore stagione.
Prima di esordire in Serie A, però, è necessario affrontare un periodo di formazione al calcio italiano. Ma Vitalie è un ragazzo che impara in fretta e dopo aver dimostrato in allenamento le proprie doti tecniche e fisiche si mette in mostra con la formazione primavera al Torneo di Viareggio dove realizza 4 gol nelle prime tre partite del girone. Prestazioni importanti che convinceranno il tecnico Mazzarri a convocarlo spesso nel finale di campionato e a farlo esordire nella gara pareggiata contro il Cagliari del 14 aprile 2019.
Sarà quella l’unica presenza di Damascan con la maglia granata. In questa sessione di mercato la dirigenza del club piemontese ha infatti deciso di mandarlo a farsi le ossa. Il 16 luglio il moldavo ha firmato per il Fortuna Sittard, club impegnato nella massima serie olandese. Significativa anche la formula dell’accordo tra i due club, prestito gratuito con diritto di riscatto a 1.5 milioni e contro-riscatto a favore del Toro per 2 milioni, a ulteriore riprova della fiducia che la squadra italiana nutre nei suoi confronti.
Una fiducia che il moldavo proverà a conquistarsi partita dopo partita con la maglia giallo-verde degli olandesi dove ritroverà anche il connazionale Alexei Koselev. Il campionato è iniziato il 2 agosto e il Fortuna ha perso la prima gara esterna contro l’AZ. Che l’esordio casalingo contro l’Heracles della seconda giornata sia la prima buona occasione per timbrare il tabellino marcatori?
Di gol ne serviranno molti a Damascan per riconquistarsi una Serie A appena sfiorata nella scorsa stagione. Ma Vitalie ha doti non comuni e sogna di far sognare un intero Paese come ha fatto, e continua a fare, un suo illustre predecessore, quell’Artur Ionita che gioca da ormai cinque anni in Serie A su buoni livelli. Portato in Italia dal Verona nel 2014, la mezzala oggi in forza al Cagliari è stato il primo moldavo a segnare un gol in Serie A (proprio contro il Torino a settembre 2014) e oggi è uno dei punti fermi di una società, quella del Presidente Giulini, estremamente ambiziosa.