La Romania rischia di diventare il Brasile d’Europa. L’allarme è scattato per la crescita dei contagi negli ultimi giorni, sabato si è toccato il record (899) dall’inizio della pandemia.
L’aumento esponenziale preoccupa i Balcani e tutta l’Unione Europea: ufficialmente sono solo 36mila i casi di Covid in Romania, ma in realtà il numero potrebbe essere di gran lunga superiore.
La situazione nel Paese è stata complicata dalla decisione della Corte costituzionale romena in base alla quale le autorità non hanno il potere di imporre la quarantena, il ricovero o l’isolamento. La decisione ha portato alle dimissioni di 900 persone contagiate.
Il presidente romeno Klaus Iohannis ha firmato un emendamento alla legge sulla quarantena che stabilisce che i pazienti possono essere monitorati per 48 ore al massimo, in seguito alle quali un medico deve stabilire se possono essere dimessi.
I governatori locali non vogliono sentire parlare di un ritorno del lockdown, temono le gravi ripercussioni economiche. E anche se il primo Ministro Orban sarebbe contrario a nuove misure restrittive, il presidente Iohannis è per una linea di maggiore cautela.
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