Badanti bloccate dalla pandemia, famiglie in difficoltà
Molte professioniste non riescono a rientrare dai paesi di origine, dall’Ucraina alla Moldova, dove il covid è in crescita.
Gli addetti ai lavori chiedono più tamponi Carenza di badanti legata all’emergenza-covid, in Friuli Venezia Giulia. In particolare, per quanto riguarda le persone conviventi, che risiedono con l’anziano 24 ore su 24.
Non riescono a tornare in Italia oppure hanno difficoltà oggettive le professioniste dell’Europa orientale, che si trovano in molti casi in paesi dove i contagi sono in crescita, come Ucraina o Moldova.
In parte si tratta di assistenti andate via tra febbraio e marzo, per paura, oppure che hanno lasciato l’Italia nelle settimane scorse per una vacanza o esigenze famigliari, prima che l’epidemia precipitasse nell’Est Europa.
Chi proviene da stati non comunitari deve osservare i 14 giorni obbligatori di isolamento, ma per molte è complicato trovare un luogo adatto. Altrettanta cautela è consigliata a chi arriva da paesi comunitari, come Croazia o Romania, per i quali al momento non sono previste quarantene:
– Sarebbe bello che fossero fatti dei tamponi a tutte le badanti – spiega Andrea Santantonio, titolare di un’agenzia che si occupa di fare incontrare domanda e offerta di questo servizio. – E noi siamo disponibili a dare la lista di tutte le persone che abbiamo in carico.
Un settore, così come quello delle collaboratrici familiari, che peraltro è interessato dal fenomeno del lavoro nero; un fattore – spiega Roberta Brazzale, la direttrice del patronato ACLI di Trieste – che rimane difficile da quantificare.
Proprio sul tema badanti, in agenda un incontro in videoconferenza tra l’Assessore alla sanità Riccardo Riccardi e i Sindaci responsabili degli ambiti socio-sanitari. Riccardi chiederà ai Comuni che si facciano parte attiva nel rispetto delle regole.
Fonte TG Regione Friuli Venezia Giulia