In viaggio dalla Moldova all’Italia per un processo, ma salta l’udienza
Il giovane imputato ha percorso più di 2mila chilometri in 24 ore di viaggio per presenziare al processo ad Imperia
Un ragazzo Moldavo di 27 anni, residente a Chisinau, ha percorso più di 2000 km per presenziare al processo intentato contro di lui in Italia per presunto furto di gasolio da alcuni camion.
Quando il giovane è arrivato in tribunale a Imperia, però, ha scoperto che l’udienza era saltata perché il giudice ha comunicato all’avvocato Leone l’impossibilità a procedere per un problema di competenza e ha disposto il passaggio del fascicolo al Presidente del Tribunale per definire l’assegnazione del procedimento.
Questo, dopo un viaggio durato 24 ore, tra treno aereo e pullman, e molto oneroso per l’imputato che a Chisinau percepisce uno stipendio minimo.
La notizia è stata riportata dall’Ansa che raccoglie anche la testimonianza del legale Marco Leone: “A parte il lungo viaggio che è costato diverse centinaia di euro a fronte del suo stipendio mensile che è di 200 euro come operatore di call center, la cosa che stupisce è il mancato avvertimento. Il mio assistito era stato espulso dall’Italia e per farlo tornare a Imperia è stata necessaria una autorizzazione del questore, comunicata a tutti gli enti interessati, a partire dal Consolato italiano. Bastava una semplice telefonata della Cancelleria al suo legale per risparmiare a questo giovane fatica e denaro”.