Unione Europea: Moldova, Ucraina e Georgia si candidano
La Moldova ha firmato la petizione per l’adesione all’Unione Europea. Anche l’Ucraina e la Georgia si sono candidate.

Unione Europea
Le decisione moldava potrebbe far scattare il malcontento del presidente russo Vladimir Putin. Prima di invadere l’Ucraina, Putin ha infatti denunciato l’ingerenza dell’Occidente nella sfera di influenza di Mosca e ha incolpato gli Stati Uniti e i suoi alleati.
Questo non preoccupa Maia Sandu che ha motivato così la sua scelta: “Se alcune decisioni hanno bisogno di tempo, altre devono essere prese con tempestività e decisione, sfruttando le opportunità offerte dal mutevole paesaggio del mondo. Bisogna agire immediatamente quando le circostanze lo chiedono e vedono chiaramente l’opportunità di garantire una vita migliore e sicura alle generazioni future. Raggiungere questo obiettivo è un dovere verso i cittadini.
Oggi firmiamo la petizione per la Repubblica di Moldova all’Unione Europea. Si rivolge al signor Emmanuel Macron, il presidente della Francia, paese che oggi detiene la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. La richiesta sarà presentata a Bruxelles nei prossimi giorni.
La Repubblica di Moldova deve avere una strada europea chiara. Siamo pronti a fare di tutto per raggiungere questo fondamentale obiettivo nazionale.
I cittadini hanno scelto questa opzione. Vedono il futuro del nostro paese nell’Unione Europea. Conosciamo i passaggi da seguire e siamo pronti a lavorare. Passo dopo passo, determinati, attraverseremo tutte le tappe per costruire il futuro prospero e pacifico dei cittadini moldavi”.
Gli stati membri sono divisi sull’argomento, ne discuteranno in un vertice a Parigi la prossima settimana. Il processo per entrare a far parte dell’Europa è molto complesso. La Croazia è stata infatti l’ultimo paese ad aderire e il suo processo di candidatura è durato 10 anni prima di essere formalmente accettato nel 2013.
L’Ucraina, la Georgia e la Moldova hanno già accordi di associazione e di libero scambio con l’UE.
L’adesione richiede che il paese candidato adotti leggi UE e promulghi riforme.