Ravenna, moldave sfruttate nella Rsa: reclutate da una connazionale
Un’attività di tratta illegale di esseri umani è stata scoperta a Ravenna, in Emilia-Romagna
Un’imprenditrice è stata accusata di aver portato illegalmente donne dalla Moldova, con la promessa di un lavoro, per poi sfruttarle in case di cura, pagandole appena 30-40 euro al giorno.

Forze dell’ordine
L’imprenditrice, il cui nome non è stato ancora reso pubblico, avrebbe agito insieme a una dipendente originaria della Moldova, che ha reclutato connazionali attraverso le sue reti personali.
La polizia locale ha effettuato più di dieci perquisizioni nei comuni di Glorie di Mezzano, Campiano e Russi.
Le indagini proseguono. Risulta che, dopo l’arrivo delle donne in Italia, siano state presentate alle autorità di pubblica sicurezza false dichiarazioni di ospitalità in un’abitazione poi risultata in pessimo stato e inabitabile.
Nel corso delle perquisizioni, che hanno preso di mira anche le abitazioni degli indagati, la polizia ha rinvenuto “numerosi registri, diari e dispositivi elettronici” che verranno esaminati per ulteriori prove.
Secondo quanto riferito, alle donne è stato anche confiscato il passaporto per impedire qualsiasi tentativo di fuga.
Sarebbero state costrette a lavorare senza un orario di lavoro prestabilito, sotto la minaccia di essere denunciate per il loro status di immigrate clandestine.