Piattaforma «DA» minaccia il governo con sciopero generale e proteste
La piattaforma civica “Dignità e verità» (DA) ha minacciato uno sciopero generale e l’intensificarsi delle proteste
È stato annunciato in una conferenza stampa mercoledì nella piazza centrale di Chisinau dal deputato del primo Parlamento Valentin Dolganyuk.
«Siamo costretti a ricorrere ad un aumento della pressione sulle autorità, dal momento che non capiscono in maniera amichevole e continuano ad ignorare le nostre richieste. Se le autorità non si adeguano alle richieste dei manifestanti la prossima settimana le proteste diventeranno più diffuse» ha detto Dolganyuk che ha esortato la gente a diventare più attiva. Per questo motivo ha letto l’appello del primo gruppo di deputati del Parlamento che hanno adottato una dichiarazione di indipendenza della Moldova.
«Questi membri protestano contro il governo. Sono come voi, solo semplici cittadini dimenticati dallo Stato, sono in condizioni di povertà mentre i governanti rubano soldi dalla tesoreria dello Stato» ha detto Dolganyuk.
Secondo Dolganyuk, martedì si è tenuto un «dialogo costruttivo» con il direttore del Centro Nazionale per la lotta alla corruzione Viorel Chetraru, le dimissioni sono pretese dai manifestanti.
«Ma questo non è sufficiente. Loro cercano di limitare il dialogo e le riforme. Queste persone devono andare via, il governo dovrebbe dimostrare di voler iniziare a soddisfare le esigenze dei manifestanti, e non guadagnare tempo. Siamo pronti a concordare una attuazione graduale dei requisiti, a iniziare dalla rimozione dei quattro capi responsabili del furto di un miliardo: il Presidente della Commissione Nazionale di Lotta contro la Corruzione, il Procuratore Generale, il Presidente della Banca Nazionale, il presidente della Corte Suprema di Giustizia» ha detto Dolganyuk.
In questi giorni i manifestanti hanno picchettato la residenza del Presidente, l’edificio della Banca Nazionale ed il governo. Oggi, giovedì 17 settembre, i leader della Piattaforma «DA» sono a Stefan Voda per un’altra protesta.