Moldova fuori dalla crisi: le idee di Igor Dodon
L’ex presidente moldavo, agli arresti domiciliari, ha formulato “cinque misure urgenti per far uscire il Paese dalla crisi”
Igor Dodon è sicuro che “il governo della Pas di Maia Sandu non li accetterà, ma potranno essere approvati da un governo alternativo”.
Dodon ha scritto sui social network che, prima di tutto, “abbiamo bisogno di un programma statale completo di assistenza alle popolazioni socialmente vulnerabili”. Dovrebbe includere, in particolare, l’indicizzazione delle pensioni dal 1 ottobre, almeno del 25% per coloro che hanno pensioni inferiori a 4000 lei al mese; sostegno mensile di 3000 lei per le famiglie con reddito inferiore a 6000-8000 lei; e, dato l’alto tasso di inflazione, indicizzazione/aumento degli stipendi dei dipendenti statali del 10-25% dal 1 settembre.”
La seconda misura è stata nominata “risoluzione della crisi energetica attraverso un dialogo strategico con la Federazione Russa”.
Le altre misure comprendono “gli investimenti statali nelle infrastrutture, il sostegno all’economia reale, anche attraverso modifiche della politica fiscale con l’introduzione di un’imposta zero sull’utile reinvestito; ritorno della Banca nazionale (NBM) al servizio del Paese, dell’economia nazionale e dei cittadini .”
Dodon spera che la NBM “abbassi il tasso primario, assegni un solido pacchetto finanziario al governo, come fa la maggior parte delle banche centrali in un certo numero di paesi durante la crisi”.
“Se queste misure non verranno attuate il prima possibile, il prossimo inverno potrebbe distruggere l’economia del Paese e parte della popolazione moldava”.