La pratica batte la teoria, con questo motto un gruppo di soccoritori moldavi decide di fare un passo avanti e imparare a compiere soccorso in mare e in immersione.
Gli uomini, dopo un periodo di corso in cui hanno imparato il recupero di corpi dall’acqua, ha deciso di fare un passo successivo e attrezzarsi per il recupero di persone in immersione; così, all’interno di una piscina ed equipaggiati con bombole e attrezzature di recupero, hanno testato vari scenari di recuperi.
Ad esempio con l’aria insufficiente e un risalita veloce o testando un doppio areatore che permette a due subacquei di rifornirsi di aria dallo stesso pacco bombole, così da poter resistere in due nel caso di un guasto ad una bombola o ad uno dei boccagli.
Per ovviare ai problemi di comunicazione ad elevate profondità i soccorritori hanno imparato il linguaggio del corpo oltre alla normale segnaletica gestuale dei sub.
Da i primi di Marzo il corpo di soccoritori subacquei sarà effetivamente attivo e gli verranno affidati i primi casi.