Maia Sandu: la Russia cerca di insediare un governo filo-russo a Chisinau
A causa della resistenza dell’esercito ucraino, la Moldova al momento non deve affrontare alcuna minaccia militare. Ad affermarlo il presidente Maia Sandu
Per Maia Sandu l’Ucraina ora funge da scudo per la pace e la sicurezza moldava. La Russia però non rinuncia all’idea di assoggettare il Paese e tenta di agire attraverso l’attuazione di una guerra ibrida al fine di insediare un governo obbediente, a Chisinau.

Maia Sandu
A causa dell’eroismo dell’esercito ucraino, la linea del fronte è lontana dal confine moldavo-ucraino e il rischio che la Moldova venga coinvolta nella guerra è minimo. In assenza di un pericolo militare imminente, la Moldova deve fronteggiare una guerra ibrida.
“La Federazione Russa tenta di indebolire il governo, di estrometterlo. Ne abbiamo le prove. La Russia cerca di insediare un governo filo-russo a Chisinau in modo da poter utilizzare la Repubblica di Moldova anche contro l’Ucraina, come fa nel caso della Bielorussia. Abbiamo ascoltato le dichiarazioni del Cremlino sul posizionamento di armi nucleari sul territorio della Bielorussia. La Russia vuole raggiungere esattamente lo stesso obiettivo in Moldova. Oggi però la Repubblica moldava ha un governo indipendente che lavora a beneficio dei cittadini e non può quindi essere utilizzato come sarebbe stato utilizzato da un governo filo-russo”.
La Russia però non rinuncia all’idea di riportare la Moldova sotto la sua sfera di influenza e agisce attraverso politici filo-russi a Chisinau per destabilizzare la situazione. Le persone che servono gli interessi della Russia saranno identificate, ma le capacità del servizio di sicurezza e dell’intelligence devono essere rafforzate a tal fine.
“Questi tentativi di destabilizzazione esercitano pressioni sulle nostre istituzioni e creano disagio. Abbiamo dimostrato di poter far fronte a questa pressione. I cittadini hanno scelto questo governo e solo i cittadini possono cambiare le cose. Non sono affari della Federazione Russa e non permetteremo al Cremlino di interferire nei nostri affari interni. È chiaro che chi lavora per Mosca lo fa per soldi. Una volta presi i soldi dal Cremlino, non è poi così facile riconquistare la libertà. Abbiamo istituzioni che esaminano questi casi e ci stiamo adoperando per dare più potere a queste istituzioni, anche modificando il quadro giuridico sul SIS. Ma per vedere un risultato, tutte le istituzioni devono funzionare. Alcune istituzioni sono in fase di riforma, mentre altre stanno opponendo resistenza. Mi riferisco qui al sistema giudiziario”, così il presidente Sandu.
All’ordine del giorno della seduta del 30 marzo del Parlamento figurano i disegni di legge riguardanti la riforma del Servizio di Sicurezza e Intelligence. Se i disegni di legge saranno adottati ed entreranno in vigore, il SIS potrà intercettare, intercettare le conversazioni telefoniche e seguire le persone anche in assenza di mandato.