Il Parlamento moldavo con 65 voti ha espresso il voto di sfiducia al governo di Valeriu Strelets
Dopo i 92 giorni del governo guidato da Valeriu Strelets il Parlamento moldavo gli ha dato il voto di sfiducia
Giovedì, 29 ottobre, c’è stata la votazione e i 45 deputati dell’opposizione ed i 20 deputati dei partiti della Coalizione governativa per l’integrazione europea hanno espresso il loro parere sull’attuale governo.
I 45 deputati delle due frazioni: il Partito socialista ed il Partito comunista hanno registrato la scorsa settimana la risoluzione per il voto di sfiducia al governo di Strelets. Hanno accusato il Primo Ministro di corruzione, credendo che l’azienda Bioprotect, che possiede Strelets, è coinvolta in relazioni con le imprese che hanno ricevuto i crediti da Banca de Economii. Nel 2014, dalle tre banche (Banca de Economi, Banca Sociala e Unibank) è stato rubato $1 miliardo che è pari al 10% del PIL. Poi, il 16 ottobre di quest’anno, a causa del fallimento la Banca Nazionale ha revocato la licenza a queste banche problematiche.
«Le dimissioni -ha detto Lupu, leader del Partito democratico- non cambiano il corso strategico della Repubblica di Moldova di integrazione Europea. Spero di avere il sostegno nelle riforme dai deputati del Partito liberal democratico ed il Partito Liberale» e ha sottolineato che i democratici sono aperti alla discussione sulla formazione di una nuova coalizione. «Questa -ha detto Lupu- è una nuova e seria prova per tutti noi» .
Il governo dimesso di Valeriu Strelets svolgerà le loro funzioni fino al giuramento del nuovo governo.
Il Presidente Nicolae Timofti, in seguito alle consultazioni con i gruppi parlamentari, deve offrire la sua candidatura per il posto di Primo Ministro. Dal momento che la candidatura di Primo Ministro sarà accettata, i deputati avranno 45 giorni di tempo per approvare il nuovo governo. Se il Parlamento non andrà d’accordo con la scelta del governo, il Presidente dovrà sciogliere il Parlamento e fissare una data per le elezioni anticipate. Tuttavia, nella situazione attuale il Presidente non può sciogliere il Parlamento, perché mancano meno di sei mesi del suo mandato.