I manifestanti dettano nuove condizioni al Governo
Concessi 30 giorni per mettere a segno le riforme, altrimenti la protesta riesploderà violenta nelle piazze di Chisinau
I rappresentanti del Civic Forum hanno sottoscritto giovedì 4 febbraio una nuova serie di condizioni che il Governo dovrà portare a compimento entro 30 giorni.
Si tratterebbe, secondo i leader della protesta che ha portato migliaia di persone in piazza a fine gennaio, di una serie di proposte che dovrebbero traghettare la Moldova fuori dalla crisi. In primo luogo, si chiedono elezioni parlamentari anticipate, oltre che un emendamento della Costituzione, in favore di un’elezione diretta del presidente da parte dei cittadini. Oltre a queste richiesta prettamente politiche, però, si caldeggia anche un intervento legislativo per rimettere ordine nel settore bancario.
Il portavoce del Civic Forum, Arcadie Barbarosie, ha anche precisato che, se queste proposte non saranno soddisfatte, riesploderanno dure proteste, mentre l’attenzione rimarrà alta per tutti i 30 giorni dati come ultimatum al governo.
Il secondo incontro civico dei manifestanti si era svolo a Chisinau il 29 gennaio; vi avevano partecipato diversi esponenti della società civile e movimenti politici. Lo scopo era quello di permettere agli interlocutori di discutere le condizioni per portare avanti le proteste e i negoziati con la maggioranza parlamentare.