Gli esperti hanno sottolineato i grandi rischi ai depositanti delle banche liquidate
L’Istituto di Politica pubblica e Riforma Europea (IPRE) ritiene che la mancanza di meccanismi trasparenti ed efficaci che consentono di prevenire frodi nel processo di liquidazione delle banche, mettono i depositanti delle tre banche liquidate in gravi rischi
A questo proposito, gli esperti sostengono la creazione del Comitato dei creditori, formato da rappresentanti degli investitori, il governo e la Banca Nazionale, che terrà riunioni mensili.
Queste raccomandazioni sono contenute in una nota di ricerca «I rischi e le caratteristiche del processo di liquidazione delle banche», che è stato preparato da esperti IPRE Eugen Ghiletchi e Sergiu Tofilat. Hanno dichiarato che l’eliminazione di qualsiasi azienda richiede l’analisi dei debiti e la valutazione dei beni e servizi che saranno venduti. Allo stesso tempo, la legge di istituzioni finanziarie prevede che il prezzo della vendita deve essere determinato sulla base dei rapporti di valutazioni reali.
Tuttavia, secondo gli esperti, ci sono delle alcune legislazioni che consentono la vendita dei beni della banca a prezzi ridicoli. Per creare un esempio, hanno dimostrato la preparazione del rapporto sulla valutazione dei beni in cui il valore di mercato è stato ridotto deliberatamente. «Le frode simile sono stati verificati nella liquidazione di altre banche, in particolare in quest’ultimo caso con la banca Investprivatbank» hanno rilevato della relazione analitica gli autori.
Hanno detto che dopo il ritiro della licenza della banca, entrerà in vigore l’ordine di pagamento dei debiti ai creditori. Prima di tutto, il debito sarà pagato alla Banca Nazionale, poi al Ministero delle Finanze, e poi ad altre banche ed il fondo di garanzia depositi. Date le dimensioni di questi debiti ai creditori, c’è il rischio che gli investitori privati non saranno in grado di ottenere i loro soldi.
Secondo gli esperti, se le garanzie statali saranno convertiti in debito pubblico, la sua quota potrebbe salire al 40% del PIL, che sarebbe il livello più alto dal 2004. «Nelle condizioni attuali significherebbe un costo aggiuntivo di circa 2,5 miliardi di lei all’anno per il bilancio. In confronto, nel 2014 il servizio del debito è costato al bilancio circa 590 milioni di lei» hanno detto gli analisti.