Vediamo i posti più economici e più costosi in cui poter vivere tra 119 paesi posti a confronto tra di loro
I primi cinque paesi che sono più “cheap”, in base ai dati resi pubblici del Consumer Price Index, sono le nazioni asiatiche e del Nord Africa di India, Nepal, Pakistan, Tunisia e Algeria.
I cinque paesi più costosi sono la Svizzera, la Norvegia, il Venezuela, l’Islanda e la Danimarca.
Il Regno Unito si è poi classificato decimo nell’ analisi che ha preso in considerazione il costo del cibo presso i supermercati, trasporti, ristoranti, servizi pubblici.
Altri elementi fondamentali come l’alloggio, i vestiti e l’istruzione non sono stati considerati.
I costi dei generi alimentari considerano la carne, pane, uova, riso, frutta, verdura e alcol.
Le spese del trasporto includono i biglietti di sola andata, gli abbonamenti mensili, le tariffe dei taxi, il prezzo della benzina e anche il costo di una macchina, come una Volkswagen Golf.
Tra i costi di prima necessità sono presenti i tassi per l’energia elettrica, riscaldamento, acqua e internet.
Se un paese ha una CPI (indice d’inflazione) di 70, vuol dire che è decisamente meno caro del 30% rispetto a New York, la città campione per questa indagine.
D’altra parte, se ha un IPC di 120, allora è più costoso del 20%.
Il grafico evidenzia come molti stanno prendendo in considerazione l’idea di potersi spostare in Europa continentale o meglio verso i paesi dell’est come la Moldavia, Macedonia, Georgia, Polonia, Repubblica Ceca e Bulgaria.
Anche Egitto, Marocco, Colombia e Filippine sono considerate delle nazioni più economiche al mondo.
Grandi distese dell’Africa centrale e occidentale vengono lasciate fuori del grafico a causa della mancanza di dati.