Ancora proteste in Moldova: in piazza contro governo e Corte Costituzionale
Duri scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine in piazza a Chisinau
Ancora durissime proteste contro il governo a Chisinau. Nella capitale della Moldova, più di 1000 persone sono scese in piazza durante una manifestazione organizzata dalle forze di opposizione contro la decisione della Commissione elettorale centrale di respingere la proposta di organizzare un referendum costituzionale. La protesta è poi degenerata in scontri durissimi con le forze dell’ordine che sono stati duramente stigmatizzati dai partiti di governo e dagli esponenti del Parlamento. A seguito dei disordini, la polizia ha aperto un’inchiesta.
La stabilità, insomma, nell’ex paese sovietico, è ancora lontana; l’esecutivo in carica, filo-europeista, sta puntando su un programma di riforme per rilanciare l’economia e combattere la corruzione, in moda da rispondere agli standard imposti e richiesti dalla Ue nel patto di associazione, ma dopo gli ultimi scandali è difficile riconquistare la fiducia dei cittadini.
Dallo scorso settembre, in realtà, il malcontento non si è mai placato, neanche dopo la presa di potere del Governo di Pavel Filip (esponente del Partito Democratico della Moldova) e domenica 24 aprile lo slogan gridato dai manifestanti parlava chiaro: “Abbasso la mafia, il potere ai cittadini, non all’oligarchia”.
In cima alla lista delle richieste dei manifestanti c’è proprio lo svolgimento di elezioni parlamentari anticipate che permettano al popolo moldavo di scegliere i propri governanti.
Intanto, in vista delle prossime elezioni presidenziali che si svolgeranno il 30 ottobre, in testa secondo i sondaggi c’è proprio Igor Dodon, leader del Partito Socialista della Moldova che sta guidando le proteste nsenza sosta assieme ad Our Party e alla piattaforma Dignità e Verità.