800000 lei alla donna cui furono recise le ovaie per errore e senza consenso
Una vicenda che mette i brividi
Nel 2014 una donna moldava, dopo un intervento in ospedale, si ritrova senza ovaie, e senza più la possibilità di esser mamma.

Chirurgo
Nessuno l’aveva avvisata di nulla. Oggi, dopo quattro anni di lotte in tribunale, viene riconosciuto alla donna un risarcimento di 800.000 lei, pagato dall’ospedale nel quale è stato commessa l’inspiegabile leggerezza.
Cifra molto più bassa di quella richiesta, che ammontava a due milioni di lei. Quattro anni fa la donna moldava era stata ricoverata in seguito ad un forte dolore addominale.
Le viene diagnosticata un’ostruzione intestinale acuta, e i medici optano per un intervento chirurgico d’urgenza. Durante l’intervento i chirurghi ritengono di dover consultare un ginecologo.
Lo chiamano, ed il medico consiglia la rimozione delle ovaie e delle tube di Falloppio. I chirurghi, d’accordo, eseguono. Ma nessuno chiede il consenso al paziente, come procedura invece richiede.
Successive analisi hanno dimostrato che la rimozione di tube e ovaie era del tutto insensata.